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Risoluzione del PE sull'eredità dell'Anno europeo dei giovani 2022

Risoluzione del PE sull'eredità dell'Anno europeo dei giovani 2022

In una risoluzione adottata il 24 novembre, gli eurodeputati hanno sottolineato che l'Anno è stato lanciato frettolosamente, non concedendo tempo sufficiente per l'attuazione e il finanziamento di molti progetti. Per rimediare, hanno chiesto alla Commissione di prolungare l'Anno fino alla prossima Giornata dell'Europa, il 9 maggio 2023.

I deputati hanno anche chiesto alla Commissione di valutare in che misura siano stati raggiunti i quattro obiettivi dell'Anno europeo dei giovani, ad esempio aiutare i giovani a superare gli effetti della pandemia.

Chiedendo un'eredità "tangibile e concreta" dell'Anno, i deputati hanno invitato la Commissione ad adottare un vero e proprio "test UE per i giovani", richiesto anche nella relazione finale della Conferenza sul futuro dell'Europa. Il "test sui giovani" verrebbe applicato a tutte le proposte della Commissione e garantirebbe che la legislazione dell'UE promuova e rifletta le esigenze dei giovani, oltre a permettere di mitigare le conseguenze in caso di impatto negativo.

Nella loro risoluzione, gli eurodeputati hanno anche invitato la Commissione e gli Stati membri a proporre un quadro giuridico comune per garantire una retribuzione equa a tutti i tirocinanti, al fine di evitare pratiche di sfruttamento. Preoccupati dall'impatto dell'attuale inflazione sulla mobilità dei giovani, come l'aumento dei prezzi degli alloggi e delle utenze nei Paesi di destinazione, hanno chiesto di adeguare il livello di finanziamento dei programmi di mobilità dell'UE, soprattutto per garantire l'inclusione di coloro che hanno minori opportunità.

Nelle loro raccomandazioni i deputati hanno anche:
- proposto di istituire un festival europeo annuale della cultura e delle idee per i giovani intorno al 9 maggio,
- ribadito la richiesta di un piano europeo per la tutela della salute mentale nell'istruzione e nella formazione,
- chiesto di eliminare gli ostacoli al riconoscimento dei titoli di studio, delle qualifiche o dei periodi di apprendimento acquisiti all'estero dai giovani.

 

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