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Istruzione nelle emergenze: UE e UNICEF chiedono maggiore impegno per investire in un'istruzione sicura e di qualità per i minori in situazioni di crisi
I crescenti livelli di sfollamento e la durata prolungata dei conflitti stanno gravando su minori e giovani in tutto il mondo. Si stima che gli adolescenti e i bambini in età scolastica che necessitano di istruzione siano 222 milioni, 78 milioni dei quali non frequentano la scuola.
La Commissione europea e l’UNICEF invitano a rafforzare l’impegno collettivo e ad aumentare i finanziamenti pubblici per aiutare i minori in contesti umanitari fragili a restare o a tornare a scuola. L’invito è stato pronunciato durante la conferenza congiunta di alto livello sull’istruzione nelle situazioni di emergenza tenutasi il 22 marzo 2023 a Bruxelles, in concomitanza con il Forum umanitario europeo.
Nonostante gli enormi benefici per i bambini, le società e gli interi Paesi, l'istruzione è spesso il primo servizio a essere sospeso e l'ultimo a essere ripristinato durante le crisi. In media, il settore dell'istruzione riceve meno del 3% degli aiuti umanitari.
L'UE destina il 10% del suo budget iniziale per gli aiuti umanitari all'istruzione in situazioni di emergenza. Lo stesso vale per gli aiuti allo sviluppo: con il 10% del budget iniziale destinato all'istruzione, l'obiettivo è garantire una base solida che permetta ai bambini di sviluppare i propri talenti e realizzare il proprio potenziale.
Tra il 2015-2022, l'UE ha stanziato 970 milioni di euro per l'istruzione nelle emergenze, a beneficio di oltre 20 milioni di bambini e giovani. L'UE finanzia progetti di educazione nelle emergenze da oltre 10 anni nell'ambito dei suoi programmi di aiuto umanitario, da quando è stata istituita l'iniziativa Children of Peace con i fondi ricevuti dal Premio Nobel per la Pace 2012.
Nel 2023 l’UE mira a fornire 158 milioni di € a sostegno di progetti per l’istruzione nelle situazioni di emergenza in tutto il mondo.