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Il CESE chiede un compenso equo per i tirocini
L'11 luglio il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha tenuto un dibattito di alto livello sul miglioramento della legislazione UE in materia di tirocini, in seguito alle richieste della società civile e delle organizzazioni giovanili di porre fine alla pratica diffusa dei tirocinanti che lavorano gratuitamente e non hanno accesso alla protezione sociale o ad altri diritti lavorativi e sociali.
Quasi la metà degli oltre tre milioni di tirocinanti dell'UE non è retribuita e quasi un terzo non ha accesso alla protezione sociale. Tutti i giovani dovrebbero avere la possibilità di beneficiare dell'esperienza del tirocinio, non solo quelli che possono permetterselo.
Nel dibattito con il commissario per l'Occupazione e i diritti sociali Nicolas Schmit, svoltosi durante la sessione plenaria di luglio, il CESE ha accolto con favore le ultime proposte della Commissione per migliorare i tirocini in Europa: la Direttiva sui tirocini e il Quadro di qualità rafforzato per i tirocini. Ha salutato l'iniziativa della Commissione come un importante passo nella giusta direzione.
Il Comitato ha esortato i colegislatori a rafforzare le proposte per evitare che i tirocini vengano utilizzati impropriamente come fonte di manodopera a basso costo o come sostituto di posti di lavoro di base.
Il CESE ha sottolineato inoltre l'importanza di un'equa compensazione per i tirocinanti; anche le spese di soggiorno sostenute per poter partecipare dovrebbero essere coperte, in modo da garantire a tutti un accesso paritario all'esperienza del tirocinio.