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15 novembre: Giornata della parità retributiva
Le donne nell'Unione europea continuano a guadagnare meno degli uomini a parità di lavoro, con un divario retributivo medio tra i sessi del 13%. Ciò significa che per ogni 1 euro guadagnato da un uomo, una donna guadagna 0,87 euro. I progressi sono costanti, ma ancora troppo lenti, con una riduzione del divario di 2,8 punti percentuali in 10 anni.
Nove europei su dieci - donne e uomini - ritengono inaccettabile che le donne siano pagate meno degli uomini per lo stesso lavoro o per un lavoro di pari valore. La maggioranza dei lavoratori europei è favorevole alla pubblicazione dei salari medi per tipo di lavoro e genere nella propria azienda.
Il divario retributivo di genere è un sintomo di squilibri più strutturali tra uomini e donne nelle rappresentazioni economiche, nell'accesso all'istruzione e nelle responsabilità di cura della casa.
Le donne sono ancora sottorappresentate e sottovalutate nelle posizioni decisionali in campo economico. La grande maggioranza degli scienziati, degli ingegneri e dei lavoratori tecnici qualificati sono uomini. Le donne si fanno carico in modo sproporzionato dei compiti di cura della casa e dei bambini, con il 90% della forza lavoro formale di assistenza composta da donne e 7,7 milioni di donne fuori dal mondo del lavoro a causa delle responsabilità di cura.
Nel marzo 2020, la Commissione ha pubblicato la sua Strategia per l'uguaglianza di genere 2020-2025 che definisce le azioni da intraprendere per colmare il divario retributivo di genere. Nel novembre 2020, la Commissione ha adottato il Piano d'azione 2021-2025 sulla parità di genere e l'emancipazione femminile nelle azioni esterne.
La proposta della Commissione su salari minimi adeguati per i lavoratori, adottata il 28 ottobre 2020, sostiene l'uguaglianza di genere contribuendo a colmare il divario retributivo tra i sessi e a far uscire le donne dalla povertà, dato che in Europa le donne che percepiscono un salario minimo sono più numerose degli uomini.
La Commissione affronta anche il problema della sottorappresentazione delle donne nel mercato del lavoro, migliorando l'equilibrio tra lavoro e vita privata dei genitori che lavorano e di coloro che prestano assistenza. La nuova direttiva sull'equilibrio tra lavoro e vita privata è entrata in vigore il 2 agosto 2022.
Nel settembre 2022, la Commissione ha presentato la Strategia europea per l'assistenza, per garantire servizi di assistenza di qualità, economici e accessibili in tutta l'Unione europea.